GYM

Ho malamente disatteso al fioretto "salva ciccia" e non sono riuscita a mantenere fede al patto di portare avanti i 3 allenamenti settimanali sul campo di atletica.

Inutile raccontare del senso di frustrazione e fallimento che la cosa mi provoca ma che senso ha nascondersi dietro a un dito, non ho la forza di alzarmi tanto presto al mattino…

Però, con l’ultimo barlume di positività rimasto, ho preso il toro per le corna e mi sono iscritta in palestra.

Ok, è diverso, è molto diverso.

Dove è l’aria frizzante e tersa del mattino, la brina che scricchiola sotto scarpette da corsa facendo da contrappunto allo stesso suono prodotto dalle articolazioni ancora infreddolite e addormentate? E la percezione del mutare delle stagioni, e la gioia di un raggio di sole sul volto o l’allegria della pioggia sulla curva dei 200?

Sensazioni che in palestra si possono tranquillamente dimenticare. L’aria è sempre fastidiosamente pesante, umida, tristemente "aromatizzata" dagli effluvi di coloro che ritengono il passaggio in lavatrice degli abiti da allenamento, un mero optional per casalinghe disperate.

E poi ci sono gli altri, che non sono i tuoi compagni di fatica e di avventure agonistiche sul filo disegnato dalla corsia della tua pista preferita, sono gli altri da te, sono quelli che negli specchi che costellano lo spazio di lavoro, rimirano il bicipite scolpito, sono le ragazzotte che sculettano orgogliose davanti ai testosteronici maschi, sono le vere casalinghe disperate che si regalano l’ultima chance per mettersi in forma da matrimoni "sformati".

Una varia umanità, in cui tu, che ti senti dentro un atleta vero anche se arrugginito, da rottamare ma, ancora, con un cuore grande così che per te, correre sul tapis roulant è una missione. "Cosa mi dirà D. quando mi rifarò viva? Oddio e se perdo l’assetto che mi ha insegnato? … dovrò almeno fargli vedere che non sono totalmente a secco con il fiato…"

Questa sono io, che negli specchi vedo solo che appoggio male i piedi mentre corro e mi diverto a fare simboliche sfide con il vicino (maschio) del tappeto rotante che le altre donne fanno solo finta di correre.

E sudo, e godo. E non me ne frega niente se gli occhi mi schizzano quasi fuori dalle orbite per il caldo, la fatica, il peso in più che mi tocca portare dietro. Perchè questo vuol dire allenaresi, il resto è moda.

Amici Cari, dopo i primi due giorni di workout e il dono di litrate di acido lattico che potrei imbottigliare e rivendere a caro prezzo, anche in questo dì affronterò il mio nuovo tempio del fitness, GAG (glutei addominali gambe), chissà se domani sarò in grado di camminare…

BUONA CONTINUAZIONE DI GIORNATA E… MUOVETE QUEL SEDERE PESANTE PURE VOI!!! 😀

Pimpra

6 commenti

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6 risposte a “GYM

  1. E tu come facevi a sapere che ho il culo pesante ??

  2. AW8

    beh io ho sempre il flessibile con il disco levigante… se vuoi…ma temo che nel caso umano  piu' che levigare produca lesioni profonde…visto i solchi che produce nel legno…soltanto appoggiandocelo sopra…mhhh non e' bello…:(

  3. @brillantina: sia che la Pimpra VEDE E PREVEDE… ;-)@AW8: gentile offerta la tua, ma temo ch edovrò declinare. Scelgo la strada della fatica, step dopo step… 😉

  4. AW8

    Anche io declinerei hihihih.

  5. uuu la corsa..come vorrei averne ancora la forza!!!=)silvia

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