In verità Cenerentola mi fa un baffo, fortunata lei, piedini da fata e voilà il Principe Azzurro che la sposa e sono finiti tutti i problemi. Niente spesa da fare, pulizie in casa, stiro, eppoi essere bella, curata, pulita a profumata. Cenerentola ha vinto l'enalotto, altroché e si è dovuta solo divertire ad essere Principessa…
La Pimpra invece… che come li incontro i principi azzurri o scappano o scolorano all'improvviso, devo cimentarmi nelle faccende di casa, devo fare la spesa, caricarmi come un mulo da soma borse piene e pesantissime, inventarmi un modo più o meno sano di mangiare… attività che mi vedono assolutamente NEGATA!
Eppure ci provo, ci provo con una determinazione invidiabile, immagino portate colorate, dai sapori caldi e speziati, cibi che si fanno ricordare. Come me.
Ricevuto in dono un meraviglioso robot da cucina, credevo francamente di aver risolto il problema: lui affetta, trita, mescola, impasta, centrifuga, frulla e non so che altro, quindi cucinare diventa una passeggiata.
Il primo segnale dal cosmo l'ho ricevuto quando, provati tutti gli incastri possibili dei diversi elementi, premuto il pulsante di Start, il Robottone mio, non si è mosso. Morto, esanime, senza vita.
Fortunatamente sagge mani hanno saputo risolvere l'incomprensione tra me e Robottone adorato che, finalmente, si è messo in moto.
Ci riprovo: spesa disumana di verdure, formaggi, uova, pasta sfoglia e non ricordo cos'altro per sperimentarmi in una fantastica torta salata.
Oltre al fatto che: ho dimenticato di scongelare la pasta sfoglia, non l'ho stesa e mi mancavano i bordi della torta, per il resto: lavoro perfetto. Ripieno consistente e di una interessante cremosità.
Allestisco (senza i bordi), il forno a 200 gradi. Inutile dire che, per l'esperimento, ho scelto la sera più afosa e calda di tutta l'estate… grondo sudore alla grande, la cucina come la bocca di un cratere in eruzione. Aspetto, osservo quel che succede, mi sembra bene, dopo un tot di tempo (che non so quanto, perché ho dimenticato di guardare l’orologio al momento dell’entrata nel forno), estraggo “la cosa”, provo ad infilare il coltello, densità viscosa “E’ troppo caldo” mi dico, assaggio e… SCONFORTO: elementi crudi, disomogenei, senza personalità, insieme male assortito.
Mi sale una tristezza come poche volte, mi chiedo perché sono così incapace e, soprattutto… il motivo per cui i miei piedi non vestono la famosa scarpetta di cristallo…
😀 Vabbè, meglio prenderla con filosofia!
Pimpra