Passa il tempo e ti ritrovi a guardare al tuo passato più o meno recentie e scopri cose che nemmeno ipotizzavi. Come sei cambiata, quanto sei diventata diversa da come ti immaginavi da ragazzina, e come è cambiato il tuo modo di pensare…
Ricordo con lucidità le baruffe che ho fatto da adolescente con mia madre che cercava, invano, di farmi pensare come una femmina, perchè dire donna era assolutamente prematuro all'epoca.
Ricordo le discussioni sul fatto che non potevo nemmeno pensare la mia me da adulta occuparsi e, in certi casi "accudire", un uomo, preparargli la colazione, dispiacermi se doveva affrontare una giornata difficile, avere voglia di accoglierlo di sera ideando una cenetta di quelle che è bello ricordare per il calore e l'affetto con cui sono state pensate e prodotte.
"Che si arrangi, che lo faccia lui per me! E che cavolo!!! Sempre a servirli questi uomini, guarda te cos'è non possono prepararla loro la cena? Rifare il letto? Stendere i panni??" e via a prendermela con il mondo che non è mai stato a favore delle donne…
"E perchè non ti lascia lavorare e vuole che stai a casa? Vedi ti vuole sottomettere perchè dipendi dai suoi soldi che i tuoi non li hai che la casalinga non la paga nessuno!!!"
Ricordo ancora gli occhi di mia madre, allucinati di fronte a questa figli arrabbiata incapace di indossare un abito mentale almeno più morbido, più possibilista…
Poi il tempo passa, si fanno molte esperienze, la vita lascia le sue cicatrici…
E ieri ti capita in ufficio un conoscente che non vedevi da tanto e ti racconta di quanto sia fortunato che la sua giovane moglie non è così interessata a diventare una donna in carriera che è felice di lavorare part time per avere il tempo da dedicare all'uomo che ama, alla loro casa, a tutti i loro progetti di coppia.
"Sono così felice, sai, di avere lei che non ha particolari mire professionali, per quelle ci sono già io. Sapessi com'è bello tornare a casa, c'è lei che mi accoglie e quando stiamo insieme lo siamo davvero. Sono così fortunato!"
Ho rivisto mia madre, il suo sguardo di tanti anni fa e ho rivisto me, adesso. Ho capito cosa ho provato immaginando di essere io quella moglie, di avere la fortuna di dovere lavorare solo per restare a contatto con il mondo, sperimentarmi un po' ,avere la mia piccola indipendenza, quella per intenderci di non dover chiedere i soldi per il parrucchiere…
E ho capito, a vent'anni di distanza, le parole di mia madre "Cara Pimpra, tu non sai quanto io sia una donna fortunata!"
E aveva ragione.
Amici Cari, avete mai pensato a quante cose vi racconta e vi insegna il vostro passato?
BUONA CONTINUAZIONE DI GIORNATA.
Pimpra